giovedì 5 giugno 2008

Opinioni e politica


"La pampanella amara"
Premessa al capitolo su "Regolette semiserie del successo politico"

"...Il macchiavellismo sbrana la politica-educazione, perché esso è l'esaltazione del potere per il potere, tecnica disumana del consenso.
Il fondamento del macchiavellismo è la menzogna; quello della politica-educazione la verità. Sulla menzogna non può costruirsi una società democratica, perché solo la ricerca della verità rende gli uomini liberi costruttori di una società libera per approssimazione ed arricchimenti continui.
Il politico deve farsi ingenuo bambino in atteggiamento di scoperta e ricerca, altrimenti diventa un mostro e si rende, a volte inconsapevolmente, responsabile della costruzione di una società mostruosa.
Come la pedagogia è arte e scienza dell'educazione così la politica non può che essere 
arte, creatività e scienza. L'arte favorisce l'armonia e il senso estetico della politica è perennemente sottaciuta, anche se è evidente che essa ha lo scopo di armonizzare il disordine e i difficili rapporti tra gli uomini. La politica è anche scienza perché ha propri paradigmi e si serve del contributo interdisciplinare di altre scienze. Nella politica-educazione occorre rimettersi continuamente in discussione ed esercitare una critica spietata sui propri comportamenti e sui personali modelli culturali che tendono ad anchilosarsi e pretendono di essere esaustivi nel mondo, quando in realtà altro non sono che piste di ricerca che devono costantemente essere confrontati con altri modelli epistemologici. Si può essere totalitari anche predicando la democrazia e conservatori pur proclamandosi progressisti. Occorre guardare i fatti per capire.
Protagonisti della politica-educazione sono tutti a livelli diversi di competenza e sensibilità, protagonisti della politica ridotta a tecnica sono solo i burocrati il cui unico scopo è quello di autogiustificarsi ed autoperpetuarsi.
Oggi trionfa la politica senz'anima e per gli "ingenui bambini" non c'è posto, anche se è proprio grazie al loro impegno creativo che la società viene dotata di un senso.
La crisi dei partiti può intendersi anche in questo modo perché essi sono stati occupati da persone senza arte né parte.
Departitizzare la società significa ridare il potere di partecipare, di decidere di sbagliare ai cittadini..."


Vincenzo Gasparro


1 commento:

  1. ridare il potere di partecipare, di decidere di sbagliare ai cittadini...



    chissà quando )o;

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