sabato 19 aprile 2025

Un omaggio a Rita Santoro Mastantuono

Oltre i confini (olio e acrilici su tela 50/40) Pino Santoro

Serale in città

Vanno collosi
gli echi delle pantomime
dai gorghi delle vie
invano
la vecchia torre
sfoglia petali di rintocchi
dalla corolla bruna
della campana
grande assente
il silenzio
ed accenna appena d'un dito
dagli alti tornanti dei terrazzi
anche tra i palmizi dei giardini
a ridosso delle fontane rugose
è metallico
il grido della sera.


Rita Santoro Mastantuono

giovedì 17 aprile 2025

Salento e gli antichi echi della tarantella

 

Storia della pizzica nel Salento.

Esordio della pizzica cegliese di Pino Santoro al Teatro Comunale
 
Vissuto ai nostri giorni come momento folcloristico, di semplice divertimento e ridotta dal consumismo ad intrattenimento turistico, la tarantella, da sempre avvolta da un alone magico-religioso.
Comune a tutto il territorio del Salento, ha origini antichissime ma, come tutte le tradizioni orali, si perde nell’incertezza del tempo, dopo aver subito metamorfosi profonde nella forma e nel significato.
I più antichi accenni che si conoscano, risalgono al XIV secolo ma la tarantella (tarantismo o malattia della danza) era ben radicata nel costume popolare perché fosse nata da poco.
Sicuramente di origini antichissime ha molte affinità con la cultura orfico-pitagorica che impregnò tutta l’area Magnogreca ed in particolar modo la città simbolo di tale cultura, Taranto, che non a caso da il nome al tarantismo ed alla stessa tarantella che ne è una sua derivazione.
Osservando bene le caratteristiche della danza, specie nella forma della tarantata, si può, a ragione, supporre che derivi da antichi riti preellenici portati in Grecia da flussi migratori di popolazioni orientali.
Questa danza popolare è quasi esclusivamente di uso popolare, appartenente ad ambienti contadini, e pare abbia acquisito la sua caratteristica a Taranto nel periodo della Magna Grecia.
Stando al periodo in cui il tarantismo è approdato e si è sviluppato nel nostro territorio trarrebbe le sue origini da quelle teorie che elaborò la scuola Pitagorica che si riformò nel capoluogo ionico dopo che Pitagora (Samo 580/570-Metaponto 497 a.c.) si ritirò da Crotone a Metaponto, costretto da una congiura.
Queste teorie che i filosofi tarantini Archita, Aristosseno e Clinia diffusero ed elaborarono ulteriormente, sostenute dal fatto che essi furono non solo dei teorici promulgatori della qualità risanatrice della musica ma sperimentavano anche con la pratica tali teorie, dichiaravano la musica elemento vivificante dell’essere umano ed equilibratore cosmico nel rapporto Amore–Anima-Armonia.

martedì 8 aprile 2025

Torna per le vie di Ceglie Messapica la “Passione Vivente” sabato 12 aprile, con inizio alle ore 18.00.


Portata in scena, dalla Compagnia Teatrale “Nunzia Stoppa”, è diretta, da ormai 47 anni, dal regista Mino Gervasi. L’ultima rappresentazione è del 2023 e dopo una sospensione di un anno ritorna, con decine e decine di personaggi tra attori e figuranti, tutti rigidamente in costumi d’epoca, nel 2025.

La locandina della Passione vivente

​La “Passione Vivente” di quest’anno vede il patrocinio morale della pubblica Amministrazione della città di Ceglie Messapica, l’Oratorio Damasco ETS e della parrocchia Maria Immacolata Madre della Divina Provvidenza, parroco don Giacomo Lombardi.

​Questa edizione seguirà il seguente itinerario. Entrata in Gerusalemme presso la Porta del Monterrone; Ultima Cena sul Belvedere del Monterrone; la scena dell’Orto degli Ulivi avrà luogo presso gli Orti Urbani; quella del Sinedrio, invece, sul Sagrato della Chiesa di San Rocco, resa più suggestiva dal suo restauro, quasi in dirittura d’arrivo; Pilato si laverà le mani sulla Scalinata del Teatro Comunale; i pentimenti di Giuda e di Pietro avverranno rispettivamente presso il Monumento ai caduti e in Piazza Sant’Antonio; la piazza principale della città vedrà la Prima caduta di Gesù, mentre la seconda in Via Dante e la Terza in Via Umberto I; la “Passione Vivente” avrà il suo epilogo finale sul luogo del Calvario, dove Cristo sarà messo in Croce e dove, trionfalmente, risorgerà.

domenica 13 gennaio 2019

Ci vediamo a teatro


"Quest’anno, il Gruppo Teatrale Amatoriale M.SS.Assunta di Ceglie Messapica, si ripropone portando in scena una nuova commedia brillante in vernacolo cegliese che ha come titolo “ A famigghja Bruscone”. Oreste De Santis, proveniente dall’area napoletana ne è l’autore e da cui hanno attinto anche per altre commedie nell’arco di questi anni. Lo scopo del G.T.A., oltre che di far divertire, è anche quello di promuovere il dialetto cegliese.



Con la paziente regia di Mimmo Turrisi, la commedia andrà in scena al Teatro Comunale di Ceglie Messapica, il 19 e 20 gennaio, in collaborazione con gli attori Pino Santoro, Tonia Lodedo, Mimmo Turrisi, Paola Caliandro, Cataldo Suma, Onofrio Tanzarella, Cosimo Caliandro, Antonella Lanzillotti, Antonella Suma, Isa Vitale e Emilio Cito. Aiuto regista Pasquale Altavilla ed al casting Antonella Dipresa Per la prenotazione dei posti a sedere si può contattare la Chiesa Madre M.SS.Assunta: mattino dalle ore 10.30 alle 11. 30, pomeriggio dalle 17.00 alle 19.00 Il ricavato delle due serate ritorna per intero alla comunità tramite le opere di carità della parrocchia."

martedì 9 gennaio 2018

Donna Chiarina pronto soccorso

«Sono nove gli anni di attività teatrale per il G.T.A. M. SS. Assunta di Ceglie Messapica con la commedia «Donna Chiarina pronto soccorso» che va in scena il 13 e 14 gennaio al Teatro Comunale di Ceglie Messapica. Una realtà ormai consolidata sul territorio che continua a portare in teatro e non solo, commedie brillanti in vernacolo cegliese con molto successo. Il gruppo si ispira ad autori dell’area napoletana del calibro di Eduardo Scarpetta, Oreste de Santis, Massimo Canzano e quest’anno Gaetano di Maio.



Molti sono gli attori che si sono alternati in questi anni prima di arrivare al cast che interessa la commedia di quest’anno: Tonia Lodedo, Pino Santoro, Mimmo Turrisi, Isa Vitale, Paola Caliandro, Antonella Lanzillotti, Onofrio Tanzarella, Cosimo Caliandro, Pietro Liuzzi, Vincenzo Ruggiero, Antonella Suma, Cataldo Suma. La regia è affidata a Mimmo Turrisi mentre la scenografia a Pino Santoro. Assistenti alla regia Giuseppe Marseglia e Federico Lorusso. Suggeritore Giuseppe Lodedo.
Davvero stimolante ricercare e far rivivere, anche se per poche ore, termini di un dialetto tradizionale che, purtroppo, va scemando sempre più fino a confondersi con la lingua nazionale.
L’attività del Gruppo non è a scopo di lucro e l’intero ricavato delle due serate sarà devoluto alle opere di carità della Parrocchia della Chiesa Madre M. SS. Assunta.
Molte sono state le collaborazioni, in questi anni di attività, con associazioni onlus che operano sul territorio cegliese: Associazione Gioia, Unitalsi, Parrocchia di san Rocco, Lions Club, Centro Anziani ed altri ancora.»