venerdì 12 settembre 2014

Un passo indietro......ma con diplomazia


Ma secondo questo progetto dove trovava posto il
“tesoro” sotterrato che ci riserva bellissime sorprese”?

Meno male che
“Ci saranno varianti al progetto iniziale

Invece di andare lontano a cercare sarebbe bastato incaricare qualche architetto del luogo conoscitore e rispettoso della nostra storia e del notsro partimonio.

martedì 2 settembre 2014

Informati, consapevoli e responsabili




Terra avvelenata. Valle d'Itria. Foto: Carparelli
Terra avvelenata. Valle d’Itria. Foto: Carparelli
Avvelenando il terreno, uccidiamo tutto il ciclo ad esso collegato, falde acquifere, piccoli insetti, api, uccelli, animali, uomo.
La salute dipende anche dalle scelte quotidiane, abbiamo tutti una grande responsabilità, ognuno può contribuire a migliorare la condizione attuale. DISERBANTI, FITOFARMACI, INQUINANTI DANNOSI ALLA VITA, non sono l’unica soluzione, alla fine non conviene!
Per la nostra salute, il nostro ambiente, la terra, per i nostri figli, creiamo futuro migliore!
Chiediamo una regolamentazione adeguata che tuteli la salute e il diritto di vivere senza veleni.

Informazioni Generali
Le evidenze del collegamento fra uso di pesticidi e aumento di moltissime malattie,
ormai esistono, ciò che non esiste spesso è la volontà politica di fermare tutto questo; combattere le cause delle malattie significa fare prevenzione, che significa sradicare alla base “le cause reali”, in questo caso, l’utilizzo sconsiderato degli agro-tossici.
L’Italia consuma il 33% dei pesticidi impiegati totalmente, siamo il Paese che ne usa di più; buona parte di queste sostanze agro-tossiche finiscono poi nel nostro cibo e ce le ritroviamo nel piatto, infatti molte molecole sono persistenti e possono finire anche nell’acqua.
Attraverso gli erbicidi, finiscono in falda ogni anno migliaia di tonnellate di sostanze attive contenute nei diserbanti.
Chi vive in città è esposto a tantissimi agenti inquinanti, ma anche chi vive in ambiente agricolo, ove si pratica l’agricoltura convenzionale.
L’industria agro-chimica e la Commissione europea sanno da almeno trent’anni che Roundup, il diserbante dell’americana Monsanto più venduto al mondo, contiene il glifosato: un “erbicida totale” che, come dimostrato da ricerche condotte in mezzo mondo, causa malformazioni genetiche nei feti degli animali da laboratorio.
L’assorbimento dei fitofarmaci velenosi può avvenire attraverso la pelle, le vie respiratorie, la bocca e l’apparato digerente. Il contatto può essere diretto o avvenire attraverso gli abiti da lavoro imbrattati. L’operatore agricolo può andare incontro ad intossicazioni di tipo acuto, cronico e a malattie allergiche, indipendentemente dalla classe tossicologica di appartenenza dei Fitofarmaci .
Alla luce della nuova normativa in materia di prevenzione e protezione da agenti chimici pericolosi, questi possono essere impiegati solo da persone in possesso di apposita autorizzazione o da coloro che hanno comunque ricevuto un livello d’informazione, di formazione e d’addestramento adeguati e documentati.
Anche chi effettua il trattamento, quindi, è responsabile di eventuali danni d’intossicazione che potrebbero verificarsi in seguito all’uso scorretto dei fitofarmaci o per il cattivo uso della maschera o dell’attrezzatura irrorante.
 

Associazione Terra Libera Dai Veleni