L’opera poetica di Gasparro
Vincenzo Gasparro è nato a Ceglie Messapica. E’ stato consigliere comunale e provinciale. Di formazione cattolica, ha sempre esercitato e mantenuto indipendenza culturale e politica. Per la sua attività letteraria e artistica ha ricevuto numerosi e qualificati attestati critici. E’ presente in diverse Storie della letteratura italiana del II Novecento, in Dizionari letterari, ne La saggezza della letteratura –Puglia letteraria e qualificate antologie. Ha collaborato a giornali locali e nazionali. Attualmente collabora col mensile Ceglie Plurale.
Ha pubblicato il libro di storie e memorie La pampanella amara, l’instant-book, con altri, 5 Dicembre 93 , e i seguenti libri di poesia: Taccuino, Parole mai distratte, Grazie per i balconi fioriti, Barchette arancio e limone (con cui nel 2003 ha vinto il Premio Nazionale "Figline Poesia"), Nel mattino disperso, La cura di gaia, Il passero maldestro. Nel 2009 ha pubblicato il libro: “Una famiglia borghese - L’Italia dei galantuomini fino all’avvento delle camice nere”.
mercoledì 28 aprile 2010
"Melagrane scarlatte more nere"
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In bocca al lupo per il nuovo libro.
RispondiElimina
RispondiEliminaimmagine di franca bassi: “Chianche”
In bocca al lupo per la serata e per il successo dell'opera! Ottima la scelta per lo spazio
per la presentazione del libro:
"Melagrane scarlatte more nere"
Memoria
Pietre ataviche
piene di storia.
Chianche consumate
da antica cultura.
Un vocio antico
trasuda dalle fessure
di un mondo sparito.
Sta solo a noi eredi
donargli ossigeno
per farlo rivivere.
franca bassi
Il Bambino e il secchio
RispondiEliminapubblicato da latorredibabele venerdì, 16 maggio 2008, 23:15
Un bambino tiene in mano un secchio su una collina di Lima in uno dei quartieri più poveri della città. Nella capitale peruviana è in corso il quinto vertice fra l'America Latina, i Caraibi e l'Unione europea . Tema del summit: povertà, disuguaglianza, inclusione sociale.
Cari amici, la prima parte del post, ho fatto copia incolla, l'ho preso in prestito dal blog 'La Torre di Babele', dove io vado a leggere e commentare i post. Di mio, c'è il grande dolore, ogni volta, che vedo bambini sempre soli e poveri, si stringe il cuore. A loro, dedico questo mio scritto. A voi amici, ricordo, che loro esistono, se potete, facciamo insieme qualcosa, grazie.Franca
Amici è passato un'altro anno, tante calamità, inoltre la crisi mondiale, hanno contribuito a fare soffrire il genere umano. I bambini che soffrono, sono sempre più soli, e più poveri! Non restiamo indifferenti a guardare, non ci troviamo in teatro o a vedere un film, qui siamo nella realtà. I bambini e gli anziani che soffrono sono una realtà, magari fosse solo finzione, non giriamo la testa, quando un povero ci tende la mano. Aiutiamoli a vivere una vita dignitosa e umana. Domani si dice che è la festa del Primo Maggio, non credo che sia una festa, se si contano i disoccupati, gli invalidi, i morti che ci sono ogni anno, e molti di questi lasciano la giovane vita, sono per un tozzo di pane. Pensiamo almeno per un giorno alle loro sofferenze, vivremo meglio anche noi.Grazie
Bambini
Un bambino povero
che guarda avanti
il suo futuro
ma c'è un futuro?
Oggi come ieri
la spesa si fa ancora
alla super discarica
oggi ha trovato
solo un secchio di parole
quelle
non si mangiano.
Riempe il suo secchio
riempe...riempe
ma è sempre vuoto.
Lui per vivere
cercherà sempre
di riempirlo
ma trova solo parole.
Ricordiamoci di loro
e guardiamo i nostri bambini
loro nel secchio
ci mettono la sabbia
e giocano felici.
Non siamo giusti!
franca bassi
RispondiEliminaNa vecch' l'or' cu ù leggh'! = non vedo l'ora di leggerlo