Una serata all'insegna della buona Cultura, quella di ieri sera alla Fabbrica di Nichi di Ceglie Messapica, dove si è inaugurata la biblioteca, realizzata con donazioni di autori cegliesi (proprio ieri sera si sono aggiunte le adesioni di don Gianfranco Gallone e Pietro Allegretti).
Autorevole l'intervento di Isidoro Conte sulla situazione del patrimonio archeologico a Ceglie, sui progetti della ricostruzione (infatti, a suo giudizio, si tratta di ricostruzione più che di restauro) della chiesa di san Demetrio, su Madonna della Grotta, sulla Cripta di san Michele, che vanta l'affresco più antico della Puglia.
Amgelo Leo ha illustrato la storia del caporalato, non ancora debellato, della Puglia ed in particolare a Ceglie, con estrema chiarezza e senza peli sulla lingua.
Vincenzo Gasparro, da par suo, ha descritto il suo ultimo lavoro, "Melagrane scarlatte More nere", uno spaccato sugli eventi cegliesi dagli anni '60 fino all'insediamento di Caroli a Sindaco di Ceglie. Un capitolo è dedicato anche alla blogosfera. Ha illustrato il suo doppio percorso letterario storico e poetico (quest'ultimo scaturito dalla delusione della sua militanza politica).
Il sottoscritto, a cui è toccato l'arduo compito di rompere il ghiaccio, dopo un breve intervento di Angelo Giordano, ha declamato alcune poesie di "Rossi di Oleandro", illustrando in breve le radici della civiltà contadina degli anni '50 da cui traeva origine l'ispirazione poetica. Ha illustrato, inoltre, i progetti futuri che si realizzeranno all'interno della Fabbrica.
Interessante e prezioso l'intervento di Gianfranco Sportelli che ha declamato alcune sue poesie.
E' nato un interessante dibattito tra gli autori e i presenti che si è protratto per circa due ore.
A giugno partirà il progetto "Artisti in Fabbrica" con esposizioni di opere di pittura e scultura di artisti cegliesi, ai quali offrire una vetrina per valorizzarli come realmente meritano.
Vetrina
esposizione interna
Isidoro Conte, Angelo Giordano, Angelo Leo, Vincenzo Gasparro, Pino Santoro
Giovanni Dovizioso, Isidoro Conte, Antonietta Gianfreda, Pino Santoro
E' stata une serata stupenda!
RispondiEliminaGrazie Maestro. :)))
concordo, bella serata davvero...
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RispondiEliminachiedo scusa a tutti per la mia assenza, ci tenevo tanto ad essere con voi e poter leggere alcuni versi di mia madre,parlare delle radici della sua poesia, del suo essere donna e poetessa in un paesino del sud, del suo amore per gli umili, per i figli della "miseria", del suo impegno sociale e politico e di tante altre cose perchè venisse fuori il vero ritratto di una donna ( scusate la presunzione ) straordinaria. Non ho potuto causa badante improvvisamente desaparesida!!! accidenti a lei!!!
a presto , spero...
Anna Maria Mastantuono
RispondiEliminaCarissima Anna Maria, visto i tanti autori e il poco tempo per poter dare il giusto spazio a tutti abbiamo deciso di organizzare delle serate dedicate ai singoli autori. A Rita sarà dedicata certamente una serata speciale.
Concordo con Pino. Cara Annamaria, non mancherà tempo ed occasione.
RispondiEliminaUn bacione ^_^
RispondiEliminaComplimenti vivissimi per la realizzazione!
RispondiEliminaE' un gruppo nel quale si lavora volentieri e con entusiasmo.
La cultura e l'arte non possono essere massificate e confuse in questo modo come un minestrone, la poesia e la pittura sono una cosa seria. artisti si nasce.
RispondiEliminacominciò così pure rifondazione comunista...
RispondiEliminaa poco a poco se ne scapparono tutti (ho rivisto diversi profughi!)
RispondiEliminaEd io lo nacqui, disse il buon Totò.
Mi auguro che la tua, caro anonimo vigliacchetto, sia soltanto una provocazione e non una convinzione. Bisogna liberarsi del concetto che l'arte e la cultura sono un affaire di un'oligarchia per fruitori d'elite, altrimenti non si vuole realmente un elevamento sociale. Molte delle scelte di questi ultimi anni a Ceglie sono state orientate verso l'oligarchia culturale e proprio per questo sono stati sacrificati tanti contributi di grande spessore. Non concepisco che chi ha voglia di esprimersi artisticamente debba passare sotto le forche caudine di giudicanti prevenuti e declassatori di professione. L'arte è comunicazione di emozioni ed aspira ad uno scambio simbiotico tra tra fruitore e spettatore, di cui è mezzo l'oggetto, frutto di una creatività.
Se l'arte fosse fine a se stessa, l'artista si eclisserebbe, in quanto elemento ingombrante, in un rapporto tra oggetto e fruitore.
Sarò plebeo, ma questa è la mia opinione.
Non lamentiamoci poi se la cultura non paga in termini di voti se si sfronda troppo un mondo ricco e variegato, in base ai propri concetti più o meno vasti.
Pino, perseverate nel confondere la fabbrica con SEL.
RispondiEliminaLa campagna elettorale è finita.
Per l'annuncio del coordinamento di SEL avresti potuto fare un post a parte, invece.......
Quella tabella vendesi al locale che ospita la fabbrica è emblematica.....
Voi perseverate a dare direttive anonimamente e sapete che non vi fa onore.
RispondiEliminaNon è colpa nostra se nello stesso giorno si è inaugurata la biblioteca in fabbrica alle 18,00 e alle 20,00 è venuto Vinci per il coordinamento del direttivo di Sel. Non capisco perché dovrei fare due post separati per eventi accaduti nello stesso giorno; per accontentare chi?
Per la fabbrica serve un locale adeguato per i progetti che abbiamo per il futuro e sai che quello attuale è più o meno di 15 metri. Anche in futuro rimarrà sempre separata dalla sede di Sel.
La campagna elettorale è finita per tutti e bisogna accettare la pausa di riflessione a cui ha costretto l'elettorato e sfruttarla con un buon bagno di umiltà.
(...)
RispondiEliminasi credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
(...)
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
(...)
non devi accontentare nessuno, Pino. Un diverso approccio è producente per i fini che la fabbrica si propone, che sono culturali e non politici.
RispondiEliminaNon mi risulta che sia stata fatta propaganda politica durante l'inaugurazione della biblioteca nella fabbrica e questo blog non è un organo di partito di Sel.
RispondiEliminaLa fabbrica ha dei progetti esclusivamente culturali da realizzare. Non abbiamo l'intenzione di escludere nessuno. Se qualcuno non c'è è perché si è autoescluso, ma la porta è sempre aperta con pari dignità per tutti.
Il resto vuol dire arrampicarsi sugli specchi.
non è una provocazione (anche se l'arte può considerarsi alla fine tale non credi?) ma una convinzione supportata dalle storie di tanti che avete immortalato nella fabbrica e che stranamente non ridono (non sono soddisfatti di essere quattro gatti o non sono felici perchè triviati come veri artisti ?).
RispondiEliminaSerata felice all'insegna del male dell'anima, come dice diavoletto?
Non fa piacere che io pur essendo anonimo sia trattato da uno che sa bene il peso e il valore delle parole(sei a quanto pare artista e poeta) come "vigliacchetto" (?!) che non c'entra niente e usi lo stesso linguaggio dell'addetto stampa diavoletto, oltraggioso e poco rispettoso di chi sta da questa parte
che esprimono senza mezzi termini il proprio pensiero( che non è oltraggioso verso nessuno e quindi da rispettare e ,se si è capaci, rispondere a tono).
Giusta la critica di un post precedente che vi vede confusi con gli estremisti comunisti della sel e una sedicente "fabbrica" in vendita che altro non è che un luogo elettorale che non ha più ragione d'essere.
cosa siete ora? artisti sic et simpliciter, agitatori culturali, iscritti orizzontali (?!!), profughi di un centrosinistra, ombelico piccolissimo di un mondo ancora più piccolissimo, artisti senza arte nè parte, testimoni appartati o di parte?
con rispetto.
il vigliacchetto.
Melagrane scarlatte more nere
RispondiElimina[..] “Melagrane scarlatte more nere”, taccuini cegliesi 1968-2010. L’opera di Vincenzo Gasparro, scrittore e poeta cegliese, sarà presentata mercoledì 28 aprile nel ristorante-ritrovo letterario “Cibus”. La manife [..]
"La cultura e l'arte non possono essere massificate e confuse in questo modo come un minestrone, la poesia e la pittura sono una cosa seria. artisti si nasce."
RispondiEliminaInvito tutti a fare una seria riflessione in merito a questo commento.
Ma in quali mani ci eravamo affidati? Meno male che esistono forme di comunicazione come questa, popolari e democratiche.
Alla faccia dei Party-Giani - bifronte.
Sono contentissima che siete riusciti a riunirvi, dispiaciuta non esserci .Sarà per la prossima volta. Un caro saluto a tutti gli amici di Ceglie
RispondiElimina#16 non capisco perché vuoi impossessarti dell'appellativo di vigliacchetto. Il tuo ip corrisponde al commento #9 e non lo trovo offensivo, ma un'opinione discutibile. Se tu fossi stato più attento alla battuta di Totò che ho riportato, avresti capito che si riferiva all'affermazione che "artisti si nasce" del commento #8.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il rispetto che pretendono gli anonimi che decidono tale stato per sparare in libertà su tutto e tutti sapete il mio pensiero. Di solito li cancello.Mettere la faccia dà valore ad un'opinione altrimenti è nulla.
Da come ne parli infervorato sembri molto interessato alla fabbrica e a Sel, ma li vorresti a tua immagine (solo che la tua faccia la conosci solo tu)(?!). Nessuno li voleva a Ceglie, ma ora in tanti vorrebbero insegnare ai fondatori come gestirli.
RispondiEliminaCaro vigliacchetto, purtroppo per te il centro del mondo ora siamo noi. Il tuo tempo è scaduto e tu hai fatto una figura a dir poco meschina.
P.S. Ho consegnato questo tuo scritto a tale James Biondi che provvederà ad analizzare la semantica del tuo messaggio e verificare se esistono nessi parentali con tale "Abudabi".
P.P.S. Mantieniti forte.
RispondiEliminaImmagine di franca: "Terra rossa di Ceglie"
Primi semi
Un pugno di teneri semi
sono stati adagiati
con amore
nella argilla rossa
di Ceglie.
Spolverati da uno strato sottile
di terra profumata
protetti e difesi dagli
alberi dalle radici profonde
di Ceglie.
I grandi rami cullano
insieme al vento del nord
i piccoli semi.
Trattati nel tempo
con tenero e vero amore
diventeranno grandi
perché curati e amati
dagli anziani saggi
di Ceglie.
Domani quei piccoli semi
avranno vita lunga
nella terra rossa
di Ceglie.
franca bassi