giovedì 6 novembre 2008

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Energia Efficienza Economia


Storia della luce: seconda parte

I primi scienziati della luce
















    Cesare Silvi   

 Storia della luceIl XVI secolo segna il risveglio dell'interesse per l'ottica e con esso si moltiplicano i tentativi di decifrare la natura intima della luce al di là della sua parte "visibile". Leonardo, Galileo, Newton e Huygens sono i primi grandi scienziati che vi contribuiscono.
Nella prima puntata di questa rubrica avevamo raccontato di una lettera del 1614 nella quale Galileo esponeva alcune sue intuizioni circa l'immensità dell'energia della luce del sole. Si tratta di una delle tante testimonianze lasciateci dai grandi scienziati dei secoli XVI e XVII sui tentativi di capire la natura della luce in tutte le sue numerose manifestazioni; nella visione dell'occhio, nell'arte, nell'illuminazione naturale e artificiale, nell'osservazione con strumenti ottici via via sempre più sofisticati e nelle osservazioni astronomiche da questi rese possibili. A noi, per la storia che stiamo raccontando sulla tecnologia fotovoltaica, interessano in particolare le intuizioni e i tentativi mirati a decifrare e descrivere la luce che, a quel tempo, nessuno sapeva cosa realmente fosse.
All'inizio del XVI secolo, alcuni grandi scienziati del Rinascimento come Leonardo da Vinci, riscoprirono l'interesse per l'ottica, vale a dire per lo studio della luce e dell'interazione tra luce e materia, esplorandone la sua natura con ardite intuizioni e fabbricando vari dispositivi per manipolarla. Leonardo fu forse il primo ad intuire l'esistenza di componenti non visibili della luce e a ipotizzarne la sua natura ondulatoria, arrivando perfino a pensare che i corpi emanassero allo stesso modo onde luminose, termiche e magnetiche. Questa intuizione di Leonardo pare ebbe origine dall'osservazione della natura, in particolare, del vento "che si muove come un'onda nel grano, un'onda che sembra viaggiare attraverso il campo senza che le spighe si stacchino dal suolo". All'inizio del XVI secolo le conoscenze di Leonardo sulla luce andavano ben al di là del sapere comune. Spaziavano dalla composizione dei colori nella pittura, alla fisiologia dell'occhio; dal funzionamento della camera oscura, ai dispositivi per l'illuminazione artificiale. Alcuni pensano che molte conoscenze di Leonardo si diffusero con difficoltà tra i contemporanei anche per una sua presunta preoccupazione di mantenere la segretezza sulle sue scoperte e sui suoi progetti. Tanto per fare un esempio; quando intorno al 1515 cominciò a costruire un enorme specchio parabolico per produrre calore utile nell'industria e per scaldare l'acqua, pare che, al fine di mantenere il segreto, diede a questo suo progetto il fuorviante nome di "Prospettiva".

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3 commenti:

  1. Fa piacere quando le mie opere vengono utilizzate per ricerche di questo livello.

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  2. certo che ti fa piacere, sono contenta per te lo meriti.Un grande abbraccio franca

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  3. il tuo livello di opere non è inferiore al resto quindi mi sembra più che giusto, un tributo dovuto alla tua arte, baci Rossella

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