domenica 24 aprile 2011

Altruismo ed egoismo








di Torino



ARTE SACRA: CROCIFISSI        



di Filippo Manoni



Classe 1951, di Ceglie Messapica in Puglia, Santoro è un artista poliedrico che si esprime attraverso la poesia, la prosa, la vignettistica, e diversi stili di pittura.



Numerosi i premi e i riconoscimenti, numerose le personali tra cui Milano, Roma, New York, Atlanta…



PINO SANTORO: PROIEZIONI



La versatilità di un artista, capace di cimentarsi in diversi campi delle arti figurative può indicare l’intensità degli interrogativi che si porta dentro e i più diversi tentativi di risposta messi in opera le doti che possiede. Pino Santoro ad esempio lo fa attraverso le arti figurative e grafiche, ma anche attraverso la letteratura, la musica, la poesia. Il suo cursus professionale rivela un costante connubio fra evoluzione tecnica e ritorno passionale alla terra delle sue origini. Emerge nei suoi lavori un cromatismo del tutto originale in cui il motivo luce-buio, che permea buona parte della sua produzione fino a giungere a un vero a proprio leitmotiv, è dominante. Il critico Alfredo Pasolino scrive in proposito: “È abbastanza sorprendente l'effetto; hai l'impressione di essere precipitato nel grande buio splendente”.



L’effetto emotivo dell’ossimoro buio-splendente torna in maniera determinante anche nella riflessione sacra di Pino Santoro. Nel suo crocefisso intitolato ALTRUISMO ED EGOISMO, realizzato con la tecnica dell’olio e colori acrilici su tela, netta e oltremodo distinta è la rappresentazione dei dualismi che sembra determinino le sorti dell’umana natura: immanente-trascendente, astratto e concreto, luce ed oscurità, umano e divino, bene e male. Una divisione che somiglia a una ripartizione aristotelica della realtà paesaggistica e della realtà dell’anima. Ma qui c’è di più. La riflessione scende ancora più in profondità fino, “al punto di separazione dell’anima dallo spirito”, fino al momento culminante della “partita della vita umana”: nell’opera del Santoro non c’è soltanto un crocefisso mostrato con giochi di luce, quasi olografico, proiettato sopra la terra come punto di raccordo con il cielo! Qui viene immortalato il libero arbitrio: qui si confronta la giustizia personale con la giustizia di Dio, si confrontano le due volontà e le due vie, umana e divina.



Che senso ha una pace estorta con armi se si dimentica Colui che è la pace? Al massimo si ottiene una tregua, tregua armata si dice con un eufemismo, negazione della pace. Netta poi è la contrapposizione fra i forti chiaroscuri della sequenza umana con un paesaggio che si va facendo via via più confuso dietro le nebbie delle bombe, che sono lo specchio della confusione e della tenebra della mente umana, e la geometrica simmetria della croce, dominante su un mondo che sembra ignorala. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo fu fatto per mezzo di Lui e il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente e i suoi non lo accolsero (Gv. 1, 9-11).



2 commenti:

  1. bellissima recensione, soprattutto veritiera 
    complinenti  e auguri : sempre avanti sempre di più!
    AMM

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  2. Che eri bravo lo sapevo, congratulazioni sempre meglio!!
    Ciao le feste bagnate pe' mo so finite ancora piove lemme lemme è mejo canta' 'na canzone
    http://ceglieterrestre.splinder.com/post/24485768/lacquetta-de-roma

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