Alle percussioni (una semplice bottiglia di plastica di una nota bevanda) Pino Santoro
domenica 31 agosto 2008
Plastic pizzica
Meglio battere il ferro (o la bottiglia di plastica) finché è caldo. Visto che la raccolta differenziata, a Ceglie non decolla, ironizzandoci su, ho voluto dimostrare cosa si può fare con una bottiglia di plastica, oltre ad un Presepe artistico. Immaginate un banditore che attraversa i vicoli del Centro Storico suonando il tamburo e gridando alla gente che si affaccia ai balconi: "Attenzion attenzion! I rrivat' a Cegghje a raccolta differenziat'. Li musciutije minatil' jind'a li bidun spartuit' com scte scritt sobb. Ci li bidun' so picch' sci reclamat o Municipje."
Alle percussioni (una semplice bottiglia di plastica di una nota bevanda) Pino Santoro
sabato 30 agosto 2008
Barocco Festival
Sonatemi un balletto
giovedì 14 agosto 2008
Dolceamaro
La presentazione del libro di Don Gianfranco, sul sagrato della Chiesa Madre, si è svolta davanti a gente partecipe e concretamente interessata. Il suo amaro sfogo, per la scomparsa di alcuni documenti (gli ultimi nel 1995) ha gettato i presenti in un profondo sconforto.
La straordinaria performance delle Risonanze Folk, in Piazza Plebiscito, ha appena stemperato lo sdegno per per questo sconsiderato gesto.
La cleptomania è una brutta malattia da curare.
lunedì 11 agosto 2008
Dati tecnici sulla zappa martinese
Informazioni per neofiti:
La martinese viene considerata, a pieno titolo, la Ferrari delle zappe. Si possono raggiungere velocità di zappatura più che doppie rispetto alle comuni zappe, compresa quella cegliese. Adatta per terreni non pietrosi, ha capacità di penetrazione nel terreno, con colpi ben assestati, di oltre 25 centimetri. Nella "scatena" si possono raggiungere fino a 50 centimetri e oltre di profondità. Fino agli anni '50 veniva usata, tutti i giorni, dall'alba al tramonto. e ne traeva molto vantaggio la schiena. Se casualmente si colpisce una pietra nascosta sotto un piccolo strato di terra, ti trasmette delle indimenticabili vibrazioni per tutto il corpo (nella foto in basso potete notarne le conseguenze sull'attrezzo). Chi la usa regolarmente tiene le soddisfazione che ne ricava per sé e non le rivela ai giornali.
La martinese viene considerata, a pieno titolo, la Ferrari delle zappe. Si possono raggiungere velocità di zappatura più che doppie rispetto alle comuni zappe, compresa quella cegliese. Adatta per terreni non pietrosi, ha capacità di penetrazione nel terreno, con colpi ben assestati, di oltre 25 centimetri. Nella "scatena" si possono raggiungere fino a 50 centimetri e oltre di profondità. Fino agli anni '50 veniva usata, tutti i giorni, dall'alba al tramonto. e ne traeva molto vantaggio la schiena. Se casualmente si colpisce una pietra nascosta sotto un piccolo strato di terra, ti trasmette delle indimenticabili vibrazioni per tutto il corpo (nella foto in basso potete notarne le conseguenze sull'attrezzo). Chi la usa regolarmente tiene le soddisfazione che ne ricava per sé e non le rivela ai giornali.
Indovinello cegliese sulla zappa:
Chjù a juse e chjù lusce (Più la usi e più luccica)
domenica 10 agosto 2008
Ospitalità e riconoscenza
Nella lista data alla stampa, da un famoso stilista, non era elencato che a Ceglie Messapica si allevano gatti e si vive in simbiosi con le lucertole.
Ecco la prova schiacciante.
Una piccola lucertola è stata salvata, da annegamento sicuro in una pozzanghera, da una provvida mano e lei, riconoscente, non voleva più lasciarla.
Chi, per libera scelta, si rifugia in un luogo è perché cerca salvezza e sicurezza.
Quel luogo è come quella mano: merita riconoscenza.
L'obiettività non è mai fuori luogo.
Ecco la prova schiacciante.
Una piccola lucertola è stata salvata, da annegamento sicuro in una pozzanghera, da una provvida mano e lei, riconoscente, non voleva più lasciarla.
Chi, per libera scelta, si rifugia in un luogo è perché cerca salvezza e sicurezza.
Quel luogo è come quella mano: merita riconoscenza.
L'obiettività non è mai fuori luogo.
martedì 5 agosto 2008
Grazie Rossella
Gran video:
Semplice, bello, immediato e diretto ... che dire di più lo copierò da youtube per diffonderlo.
Rossella
Grazie Rossella per il tuo bel commento sul mio video. Ho voluto dare il mio contributo (anche se una piccola goccia in un mare di spreco di risorse che appartengono anche ai nostri figli), per cercare di prendere più coscienza dei danni che arrechiamo all'ambiente e di conseguenza a noi stessi.
Un abbraccio,
Pino
Ciao Pino, non devi ringraziarmi perché chi riesce a coniugare l'arte con l'amore per la natura e quant'altro, deve solo essere portato d'esempio ed aiutato a diffondersi ovunque nel suo messaggio. Amo l'arte in ogni sua forma e se Franca (Bassi)ti ha parlato un pò di me capirai che parliamo la stessa "lingua" con forme espressive diverse. Allora sono autorizzata a diffondferti in tutti i miei siti?
Baci e ancora complimenti sinceri,
Rossella Drudi.
Ciao Rossella, sei autorizzatissima ad utilizzare il video come meglio ritieni opportuno. Conoscevo già il tuo nome, ma in questi giorno ho trovato una ricca documentazione su internet e ho notato che parliamo davvero la stessa "lingua".
L'arte per me è un mezzo di comunicazione di emozioni e messaggi positivi. L'arte non deve vivere in un Olimpo a sé ma deve vivere tra la gente e con la gente e dare il proprio contributo per un miglioramento della società. Il mio sito di pittura: www.pinosantoro.it. contiene opere orientate in questa direzione.
Ho saputo da Franca che stai facendo un pensierino per venire a Ceglie. Spero di conoscerti di persona.
Un abbraccio,
Pino.
Ciao Pino, si è vero forse ad agosto mi prendo qualche giorno e vengo, spero tanto di farcela. Le tue opere sono bellissime, sarebbe un piacere anche per me conoscerti anche fuori dal virtuale e vederle di persona.
A presto,
Rossella
Rossella Drudi (Roma, 19 ottobre 1964) è una sceneggiatrice e scrittrice italiana.
È una delle più prolifiche sceneggiatrici italiane, soprattutto nel campo horror e thriller nostrano, ha scritto molte sceneggiature per i film del marito Claudio Fragasso (tra cui "Milano Palermo solo andata") e Bruno Mattei. A fine dicembre 2007 ha pubblicato un romanzo thriller intitolato Prendimi e Uccidimi, ambientato durante le Olimpiadi Invernali di Torino del 2006. Il libro in due mesi riesce a vendere più di diecimila copie senza una campagna pubblicitaria.
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