domenica 3 ottobre 2010

A Cesare quel che è di Cesare


Dopo le nostre rivendicazioni a gran voce e il disappunto, evidenziati su quotidiani e rete, per l'ennesima mancanza di considerazione e rispetto nei confronti della nostra Città, si accantonano termini altisonanti come "Capitale", superficialmente affibbiate, a realtà secondarie nel campo, da politici troppo interessati, intraprendenti e frettolosi di apparire e si parla di territorio con le sue varie caratteristiche specifiche ascrivibili al concetto di dieta mediterranea, o, per la nostra cultura, cibo del contadino
Voglio citare una parte di un articolo di Tommaselli il quale ha "dovuto" riconoscere il valore universale della cultura gastronomica cegliese, sottolineando che "...la scuola per la Dieta Mediterranea è da radicare a Ceglie Messapica, dove ha sede una Scuola di Gastronomia e di cui è nota universalmente la cultura e la qualità gastronomica".
E' un'ottima frase che giro come risposta a chi è in vena di tacciare di c
ampanilismo, banalità e grasse polemiche, chi difende la propria terra e le proprie radici da scippi ingiustificabili.
Soprattutto quando chi difende la propria terra è supportato non dal cuore ma da prove schiaccianti.
Ricordiamo che quando si parla di "qualità gastronomica" non si parla semplicemente del ristoratore. Questo è soltanto la punta appariscente della catena. Grande valore hanno anche i prodotti di cui fruisce oltre al ristoratore anche l'intera comunità. Parlo dei prelibati  prodotti caseari delle masserie cegliesi, dell'alta qualità dell'olio di oliva delle nostre colline, ricco di antiossidanti, per le peculiarità del terreno e le pregiate varietà di olive. Parlo della mandorla cegliese, base importantissima del biscotto omonimo, delle grandi varietà di verdure ed ortaggi prodotti in piccoli appezzamenti di terra, delle qualità di frutti dal sapore impareggiabile e dai profumi inebrianti che solo una terra arsa dal sole, povera di acqua ma ricca di minerali come la nostra può produrre. Parlo dei piccoli distributori di prodotti locali non ancora soggiogati dalle grandi distribuzioni alimentari. Parlo per finire delle le erbe aromatiche e spezie, importante corollario, per far risaltare ulteriormente i prodotti della nostra prelibata cucina. Tutto questo fa di Ceglie, un territorio centrale nella dieta mediterranea e un'eccellenza gastronomica, scevra da massificazioni e mistificazioni alimentari, riconosciuta e premiata da un turismo elitario dal palato raffinato.



Non si può accusare di fare grassa polemica per difendere una grassa politica!!!

No a quei politici che, come Re Mida al contrario, trasformano le eccellenze in ghetti.

Facciamo sentire ancora più forte la nostra voce su Facebook




Meditate politici, meditate...





















 




 

1 commento:


  1. Caro Maestro, il risultato lo abbiamo portato a casa!
    Diamo a Ceglie quel che è di Ceglie! :)))

    RispondiElimina