venerdì 21 settembre 2012

Un ceppo unico, un sogno comune

Manifesto pubblicato sul blog del diavoletto

4 commenti:

  1. Condiviso:
    http://cegliemessapica.wordpress.com/2012/09/20/1075/

    muverci o muoveri? ;)

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  2. Scambiare idee e parole fra noi è stato, e credo sarà, un piacere e un arricchimento reciproco. Domenico con la sua verve "provocatoria" ha dato uno stile al modo di proporre Ceglie al web, il suo blog ha così un carattere squisitamente cegliese; da parte mia, anche se l'amore è grande, un certo distacco, dovuto anche alla distanza e alla scarsa frequentazione mi permette un contributo più pacato e un allargamento alle prospettive della nazione (Paese) a cui apparteniamo. Tu caro Pino con la tua pacatezza dovuta alla chiarezza delle idee, consolidi l'idea di una comunità più giusta ed equilibrata anche attraverso la lente dell'artista poliedrico, quale sei. Proseguiamo! L'idea di Messapia, mi piace e mi pare concreta, adatta al momento storico in cui siamo capitati. Risparmio delle risorse e migliore utilizzo delle tradizioni culturali possono portarci fuori dalle secche in cui ci hanno spinto i Signori del vapore.

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  3. Condivido in pieno il tuo punto di vista, caro Giacomo. Il nostro è stato uno scambio molto proficuo che ci ha arrichiti vicendevolmente. Con Domenico, ormai è nata un'amicizia ed una stima reciproca anche al di fuori del web. Abbiamo condiviso scelte in difesa del territorio, illusioni e delusioni politiche che non hanno scalfito il nostro impegno sociale e culturale. Per questioni logistiche con te, caro Giacomo,l'indubbia amicizia non si è evoluta in una conoscenza concreta ma questo non scalfisce minimamente la stima reciproca. è proprio l'amore per "le mie radici" che, tra problemi e scarsa disponibilità di tempo, fa continuare ad esistere il mio spazio virtuale. L'idea di Messapia è davvero concreta e vale la pena caldeggiarla e realizzarla.

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  4. Grazie Pino, verrà il giorno in cui avremo il piacere di conoscerci e scambiare due chiacchiere, magari sorseggiando un aperitivo in Piazza Plebiscito. Tu, Domenico e Pietro Santo costituite per me la cellula d’amici virtuali più solida e duratura. Non può che concludersi con una conoscenza reale.

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