lunedì 16 gennaio 2012

Prima il profitto poi l'uomo. Crisi di un sistema

"Qual è il fine della conoscenza se non quello di capire la natura per poterne seguire le regole e vivere meglio? Bisogna capire qual è il posto di noi esseri umani nell'universo, capire in che rapporto stiamo con i vari fenomeni cosmici, così da poterci comportare disciplinatamente, evitare disastri e contribuire al benessere di tutte le creature. Se non conosciamo noi stessi, è inutile conoscere il mondo.

In Oriente questo è stato da sempre il senso della conoscenza. Era così anche in Occidente. Ma solo fino a Michelangelo. Da allora la vostra scienza ha voluto capire  il mondo solo per usarlo a fini esclusivamente materialie lì vi siete persi.  Sì oggi si fa molta ricerca, ma a che scopo? Per scoprire le ricchezze nascoste della natura, impossessarsene e trasformarle in merci. Questa è la ragione del progresso assolutamente squilibrato dell'Occidente e la causa del vostro decadimento spirituale.

È stata la società industriale con l'introduzione della catena di montaggio per produrre, alla svelta, sempre più cose, mettendone assieme le varie parti, a portare la medicina a considerare l'uomo come un agglomerato di pezzi e a non dare più alcuna importanza a quella misteriosa, invisibile forza che sembra entrare nell'organismo al momento della nascita e abbandonarlo in quella della morte. È solo con la rivoluzione industriale che è nata l'assurda pretesa di spiegare l'universo in termini meccanicistici."


Tiziano Terzani

3 commenti:

  1. Ciao, il discorso in pratica si potrebbe sintetizzare in pochissime parole, ossia la solita storia, voglia di guadagno, speculazione, voglia di fare soldi passando su tutto e tutti, senza guardare al bene del prossimo, esiste gente che pur di far soldi venderebbe la madre ed il padre persino moglie e figli. Insomma se mi lasci passare il termine siamo diventati gente di mer....

    RispondiElimina
  2. Il guaio è che gli orientali si adeguano a noi. Non il contrario.

    RispondiElimina
  3. Purtroppo si tende a seguire i cattivi maestri. In un passso del suo libro Tiziano Terzani lamenta proprio questa tendenza dell'Oriente ad abbandonare la sua cultura plurimillenaria per adottare quella occidentale che, inseguendo il possesso materiale, ignora la ricerca dell'equilibrio interiore, provocando quelle crisi esistenziali che spesso conducono ad atti estremi di cui sono piene le cronache.

    RispondiElimina