L'etere, come l'acqua, alle multinazionali
E' un bene primario ma il cittadino non ha voce in capitolo per la sua fruizione
E' un bene primario ma il cittadino non ha voce in capitolo per la sua fruizione
Ammesso che le multinazionali della telefonia mobile abbiano tutti i diritti (dopo aver ottenuto i regolari permessi) di installare antenne nel centro abitato, non si può ignorare che esse vengono imposte ad un certo numero di abitanti.
Se sembra automatico che chi possiede un cellulare debba dare il proprio consenso non lo è altrettanto che tale consenso lo debba dare anche quella parte della popolazione che di cellulari non ne vuole sapere, per scelta o per difficoltà con la tecnologia.
Grave mi sembra, in ogni caso, la scelta di installazioni nelle vicinanze di una scuola elementare.
E' il caso dell'antenna, documentata nella foto, nel momento del montaggio, e situata nelle vicinanze della scuola di via Macchiavelli.
"Ogni bambino di quella scuola ha come minimo due cellulari in tasca" è stata la cinica risposta, alle mie osservazioni di questa mattina, del proprietario di quel terrazzo.
Se è vero che i lavori in corso dovrebbero essere documentati da un cartello ben visibile, come mai, in questo caso, esso era posto dietro il portone di ingresso di casa?
L'antenna, per ora, è stata sequestrata e non si sa per quanto tempo. Nel frattempo è auspicabile che Ceglie si munisca di un regolamento che limiti la possibilità di installazioni selvagge su qualsiasi terrazzo, allettati da facili introiti e lasciando ai vicini insofferenti e lagnoni di "godersi" gratis le emissioni elettromagnetiche.
Potrebbe per esempio decidere il Comune dove far posizionare (su suolo pubblico) le antenne, lontano da luoghi sensibili, come scuole, ospedale, ecc...
Intanto la mobilitazione di tutti gli abitanti della zona, compresa la scuola, è generale e non può essere facilmente ignorata.
Comunicato
I sottoscrittori della blogosfera cegliese
- Mimmo Barletta (AhiCeglie)
- Francesco Monaco (Tribuna Libera)
- Pino Santoro (Le Mie Radici)
- Teodoro Santoro, Antonio Urso, Pamela Barba, Daniela Epicoco, Pippo Palmisano, Paolo Santoro, Domenico Urso (Ceglie Messapica con Beppe Grillo)
- Romina Albano (Alyssa77)
- Angelo Palma (La Voce)
- Rocco Suma (ilsaxdanzante)
- Franca Bassi (ceglieterrestre)
- Vito Nisi (johnnysi)
Se sembra automatico che chi possiede un cellulare debba dare il proprio consenso non lo è altrettanto che tale consenso lo debba dare anche quella parte della popolazione che di cellulari non ne vuole sapere, per scelta o per difficoltà con la tecnologia.
Grave mi sembra, in ogni caso, la scelta di installazioni nelle vicinanze di una scuola elementare.
E' il caso dell'antenna, documentata nella foto, nel momento del montaggio, e situata nelle vicinanze della scuola di via Macchiavelli.
"Ogni bambino di quella scuola ha come minimo due cellulari in tasca" è stata la cinica risposta, alle mie osservazioni di questa mattina, del proprietario di quel terrazzo.
Se è vero che i lavori in corso dovrebbero essere documentati da un cartello ben visibile, come mai, in questo caso, esso era posto dietro il portone di ingresso di casa?
L'antenna, per ora, è stata sequestrata e non si sa per quanto tempo. Nel frattempo è auspicabile che Ceglie si munisca di un regolamento che limiti la possibilità di installazioni selvagge su qualsiasi terrazzo, allettati da facili introiti e lasciando ai vicini insofferenti e lagnoni di "godersi" gratis le emissioni elettromagnetiche.
Potrebbe per esempio decidere il Comune dove far posizionare (su suolo pubblico) le antenne, lontano da luoghi sensibili, come scuole, ospedale, ecc...
Intanto la mobilitazione di tutti gli abitanti della zona, compresa la scuola, è generale e non può essere facilmente ignorata.
Comunicato
I sottoscrittori della blogosfera cegliese
- Mimmo Barletta (AhiCeglie)
- Francesco Monaco (Tribuna Libera)
- Pino Santoro (Le Mie Radici)
- Teodoro Santoro, Antonio Urso, Pamela Barba, Daniela Epicoco, Pippo Palmisano, Paolo Santoro, Domenico Urso (Ceglie Messapica con Beppe Grillo)
- Romina Albano (Alyssa77)
- Angelo Palma (La Voce)
- Rocco Suma (ilsaxdanzante)
- Franca Bassi (ceglieterrestre)
- Vito Nisi (johnnysi)
Aderisco.
RispondiEliminaIn questo caso non solo non sono stati avvisati o consultati i vicini, ma non è stato considerata nemmeno la presenza, a poche decine di metri, di persone anziane portatrici di pacemaker e per questo molto sensibili alle emissioni elettromagnetiche.
RispondiEliminaNonostante fossi stato invitato, non mi è stato possibile prendere parte all'incontro di venerdi scorso con l'assessore Argentiero.
RispondiEliminaConfermo la mia adesione all'iniziativa e sottoscrivo il documento.
Ciao Pino tu sai come la penso, odio i telefonini e le relative antenne, sono convinta che fanno tanto male, quello che mi dispiace, che tanti bambini li ricevono dai parenti come gradito regalo.Come sempre stiamo facendo gli interessi dei soliti.Aderisco!
RispondiEliminaGrazie Franca, la migliore garanzia per la salute sarebbe che non ci fossero telefonini e antenne, ma dato che ormai fanno parte del nostro quotidiano bisogna usarli con cautela. Spesso si telefona a persone che si possono andare a trovare, magari a piedi per sgranchirsi un pò le gambe.
RispondiEliminaE possibile che davanti al denaro si passa sopra alla salute e al senso del buon vicinato?
RispondiElimina"La mia libertà finisce dove comincia quella degli altri" dice una massima. Soltanto che sgomitamdo si può allargare l'area della propria libertà a discapito di quella degli altri.
RispondiEliminaCondivido la petizione.
Giovanni
Non basta giustificarsi dicendo che del proprio terrazzo uno può farne quello che vuole se poi quello che si mette influisce a centinaia di metri intorno.
RispondiEliminaQuello che succede a Ceglie succede anche da noi.
RispondiEliminaQuanto scritto da Giovanni sulla limitazione della libertà è pura verità!!
aggli inizi degli anni ottanta mi rifiutavo fermamente dell'uso dei telefonini, purtroppo le esigenze della vita quotidiana ci ha resi schiavi anche di questo mezzo di comunicazione, ma le comodità di alcuni non devono essere un sacrificio ed un pericolo per altri...
RispondiElimina...in difesa di quei diritti calpestati con arroganza dai signori dell'etere aderisco anch'io a questa meritovole iniziativa.
Penso che con i lauti incentivi che danno anche tu, Pino ci faresti un pensiero
RispondiEliminaPenso di avere ancora abbastanza buon senso per sapere cosa scegliere tra salute e denaro.
RispondiEliminaP.S. quando si bussa alla porta di una persona credo sia corretto presentarsi con il proprio nome prima di essere ascoltati.
Pur non avendo il telefonino, ho dovuto pagare una bolletta di 24 mila euro, ho fatto causa alla telecom, il giudice ha sorriso quando ha saputo che io non avevo MAI! avuto un cellulare, ho chiesto anche i danni morali a novembre vi faccio sapere il continuo;)Non prenderò Mai! il telefonino.
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