martedì 26 febbraio 2013

Da chimera a realtà...

Era il lontano 2009 quando alcuni giovani studenti di Ceglie Messapica coordinati da Teodoro Santoro e Antonio Urso, si riunirono per formare il meetup di Beppe Grillo nella nostra città. Lo sparuto gruppo di pionieri, considerati dei sognatori al di fuori della realtà, non rispariarono le loro energie nell'organizzare manifestazioni, raccolta di firme, riprese video dei consigli comunali, tutela ambientali e paesaggistiche....

Ecco il loro archivio storico

Quella che allora sembrava una chimera adesso, sostenuta da elementi nuovi e capaci, che abbiamo potuto apprezzare in occasione di questa campagna elettorale, è diventata una realtà che alle ultime elezioni ha avuto un grande consenso popolare diventando la seconda forza politica cegliese.

logo di Pino Santoro

 

regola numero uno: un "bravo" politico deve dire tutto e il contrario di tutto specie quando si vede mancare il terreno sotto i piedi. Le affermazioni qui sotto sono un ottimo esempio


"Grillo è uno che può dire tutto il male delle banche e contemporaneamente difendere il segreto bancario; è uno che parla di disagio sociale e chiede l'abolizione dei sindacato. Il suo è un linguaggio omofobo, sessista e razzista come quello che abbiamo sentito fino a qualche anno fa nei luoghi delle Istituzioni, è un vero populista".

Nichi Vendola, 18 febbraio 2013.

"Vedo in lui lo stesso populismo che ha alimentato la marcia su Roma. Attenzione, anche Hitler sembrava un comico, poi è passato da una birreria alla cancelleria".
Nichi Vendola, 20 febbraio 2013.

"Grillo e' un interlocutore necessario, su ogni tema ci può essere una discussione feconda."
Nichi Vendola, 26 febbraio 2013.

2 commenti:

  1. Ieri sera (16 febbraio) alle 21:00 Nichi Vendola ha incontrato i suoi elettori torinesi presso il Gruppo Abele di Corso Trapani a Torino. Erano presenti i capi lista Airaudo, Mattioli e Curto, moderava Gad Lerner che ha introdotto al dibattito rappresentanti della società civile in difficolta per il rispetto dei diritti per lavoro e stato civile. I ragionamenti di Vendola sono stati lucidi e precisi come al solito. Uno in particolare mi ha colpito: ”Il populismo in Italia e in tutta l’Europa rappresenta una deriva molto pericolosa, ma non si batte con l’esorcismo, per questo il centrosinistra deve presentarsi come una coalizione che costruisce un nesso tra la politica e la speranza. Bisogna saper cogliere il senso sociale di rabbia e risentimento che si esprime in tanti settori ma al populismo si deve contrapporre una grande visione riformista che abbia al centro il progetto della giustizia sociale e il rinnovamento”. Egli distingue cioè fra le figure populiste di Berlusconi e Grillo e coloro che li seguono in TV e nelle piazze. Con questi ultimi occorrerà ragionare per ricondurli a un ragionamento di governo e non di mera protesta generica e disomogenea. Come non essere d’accordo?

    http://losmemoratodicollegno.wordpress.com/2013/02/17/nichi-vendola-alle-officine-delle-e-a-torino/

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  2. Vedi Giacomo è ormai da decenni che la gente aspetta "una coalizione che costruisca un nesso tra la politica e la speranza" ma sistematicamente qualsiasi coalizione, fa della speranza carta straccia. Se la gente ora si è rivoltata contro questo modo di intendere la politica non come servizio per gli altri ma come arricchimento personale, è perché è ormai scandaloso il confronto tra il ceto medio e basso, ridotto allo stremo, e i politicanti, di qualsiasi coalizione, che non accettano nessun sacrificio ma che si sentono in diritto di imporlo ai cittadini. Della rinuncia al rimborso elettorale, un fiume di denaro pubblico buttato letteralmente a put...ne nessuno ne parla, non esiste tra i programmi di un futuro governo. Perché una campagna elettorale di qualsiasi altro Stato europeo deve costare un quarto e a volte un quinto di quella italiana? Questi sacrifici, avrei voluto che fossero stati messi nel programma elettorale da Vendola (il governatore più pagato d'Italia) e da Bersani, perchè la sinistra come la intendo io avrebbe dovuto farlo. La credibilità non si costruisce sulle parole ma sui fatti e la nostra classe politica chiacchiera troppo. Non è Grillo il nemico da combattere ma la malafede di chi ci rappresenta Se i Politici in questi anni avessero fatto bene il loro lavoro, l'Italia non sarebbe nella situazione attuale e di Grillo la gente non ne avrebbe avuto bisogno per sfogare la propria rabbia.

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