Nemmeno dei Ministri superpagati potrebbe mantenerli lo Stato. Continuo a pensare che in Parlamento si è diffuso un virus che fa sproloquiare chi lo frequenta.
I disabili? Non li può più mantenere lo Stato. Si facciano l'assicurazione privata. Questo il chiaro intervento del Ministro Fornero. Crudeltà senza precedenti. Sembra un Ministro per la propaganda Nazista. “Non si può pensare che lo Stato sia in grado di fornire tutto in termini di trasferimenti e servizi’’. Questo ha dichiarto il Ministro durante il convegno Autonomia delle persone con disabilità: un nuovo contributo per assicurarla (Reatech, Milano, 25 maggio).
Vera e propria dichiarazione di guerra ai disabili italiani. Una politica Nazista che rischia distruggere e incattivire lo Stato sociale e i valori che lo hanno caratterizzato il nostro Paese per decenni dopo la tragica esperienza del fascismo e della distruzione della seconda guerra mondiale, sulla base della quale lo Stato Repubblicano si fece carica della ricostruzione di una società con dei valori poggiati sul lavoro e sulla solidarietà sociale. La politica della solidarietà adesso comincia a venir meno e addirittura non si vuole più mantenere la spesa sociale, sanitaria, scolastica ecc ecc, rinnegando quindi la nostra Costituzione, garanzia dei diritti di tutti ma soprattutto dei più deboli.
“Lo Stato rinuncia ad attuare quanto previsto dall’articolo 38 della Carta costituzionale – annota Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – e quanto sancito dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Getta la spugna invocando un intervento caritatevole (o interessato) dei privati. Un lesto e mesto ritorno alle opere pie… o a qualcosa di peggio”.
Chi non avrà possibilità di stipulare una polizza assicurativa (settore protetto dal Governo), dovrà decidere se continuare a vivere oppure no. Non si capisce invece perchè si continuano a mantenere privilegi della famosa casta, alla quale appartengono anche i componenti di questo Governo.
di: Viva Latiano
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