sabato 28 novembre 2009

Inneres Auge

Come un branco di lupi che scende dagli altipiani ululando - o uno sciame di api accanite divoratrici di petali odoranti - precipitano roteando come massi da altissimi monti in rovina - Uno dice che male c'è a organizzare feste private - con delle belle ragazze per allietare Primari e Servitori dello Stato? - Non ci siamo capiti - e perché mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti? - Che cosa possono le Leggi dove regna soltanto il denaro? - La Giustizia non è altro che una pubblica merce... - di cosa vivrebbero ciarlatani e truffatori - se non avessero moneta sonante da gettare come ami fra la gente .
La linea orizzontale ci spinge verso la materia, quella verticale verso lo spirito.

Franco Battiato



Evoluzione orizzontale (Pino Santoro)

martedì 24 novembre 2009

A.A.A. Presidente del Consiglio cercasi

L'Italia ha un disperato bisogno di un  buon Presidente del Consiglio ma si ritrova una rockstar



La decisione di eleggere Silvio Berlusconi "Rockstar dell'anno" è stata presa dalla redazione di Rolling Stone per gli evidenti meriti raccolti dal cavaliere, capace come nessun altro di stare sotto le luci della ribalta e distinguersi per il suo stile di vita degno delle migliori rockstar.

venerdì 20 novembre 2009

L'ultima porcata

 

privatizzazione acqua
Il decreto legge che privatizza l'acqua, dopo aver incassato la fiducia al Senato, passa anche alla Camera e a votare in aula c'era anche Berlusconi

Il decreto legge che privatizza l'acqua, dopo aver incassato la fiducia al Senato, passa anche alla Camera con 302 sì e 263 no, in aula a votare, e a dimostrare quanto il governo tenga a questo decreto, anche Silvio Berlusconi.

Nato per rispondere a quelli che vengono definiti obblighi comunitari, nel decreto è stato infilato di tutto e di più tra cui anche l'articolo 15 che tratta la privatizzazione dell'acqua e che per questa segna una data precisa: il 31 Dicembre 2011. Il countdown è quindi cominciato, entro quella data tutte le società di gestione del servizio idrico "in House" le cosiddette "municipalizzate" dovranno trasformarsi in società a capitale misto pubblico-privato (in cui il privato abbia almeno il 40% delle azioni) oppure totalmente private.


L'approvazione del provvedimento ha suscitato le proteste dell'opposizione (l'Idv ha alzato cartelli di protesta) e del Forum dei Movimenti per l'Acqua, i cui rappresentanti si sono incatenati alle transenne antistanti Montecitorio recitando lo slogan: "Se voti la privatizzazione dell'acqua non lo fai in mio nome".

Così mentre le proteste contro una scelta più che discutibile - visto il valore intrinseco del bene acqua - si fanno sempre più consistenti al punto che già si parla di referendum abrogativo, l'onorevole Ronchi, da cui prende il nome il decreto stesso, nega tutto: "L'acqua è un bene pubblico e il decreto non ne prevede la privatizzazione. Nel provvedimento” - ha aggiunto Ronchi – “viene rafforzata la concezione che l'acqua è un bene pubblico, indispensabile. Si vogliono combattere i monopoli, le distorsioni, le inefficienze con l'obiettivo di garantire ai cittadini una qualità migliore e prezzi minori".


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lunedì 9 novembre 2009

Il frutto proibito

Ennesima campagna pubblicitaria delle multinazionali?

Oggi sul mercato italiano non c'è frutta geneticamente modificata. La conferma viene da Claudio Gamberini, responsabile nazionale ortofrutta di Conad: «questo è ciò che risulta al servizio controllo qualità della nostra azienda». Anzi, Silviero Sansavini dell'Università di Bologna aggiunge che «nessuna specie ortofrutticola Ogm risulta coltivata in Italia e in Europa, né importata per la commercializzazione». D'altra parte, aggiunge il docente, nonostante non si trovino nelle normali aziende frutticole, «nei campi sperimentali italiani alcune piante da frutto transgeniche esistono: si tratta di melo, limone, albicocco, susino, kiwi, fragola e lampone».
Sansavini si riferisce alle piante coltivate prima del divieto del 1998, per esempio nelle università di Viterbo e Ancona; oppure alle coltivazioni sperimentali confinate in serra, come vuole la legge. L'effetto della trasformazione genetica consiste in questi casi nella resistenza alla ticchiolatura (melo), nella resistenza al mal secco e nell'aumento dell'attività antifungina (limone), nella resistenza al virus PPV (albicocco e susino), nel miglioramento della radicazione (actinidia), nel cambiamento dell'habitus vegetativo (ciliegio), nell'aumento del peso dei frutti e della fertilità (fragola e lampone).
A livello mondiale le tipologie di piante da frutto geneticamente modificate sono ancor più numerose. I miglioramenti apportati da queste colture sono molti e di diretta importanza economica e in molti casi rendono le coltivazioni più sostenibili.
Queste prime parziali applicazioni però, denuncia Sansavini, non fanno altro che sottolineare il divario tra le potenzialità teoriche e la realtà produttiva: «la produzione di frutta Ogm non ha avuto finora la possibilità di essere provata in Italia. E' ormai una decina d'anni che i vari ministeri agricoli hanno vietato le ricerche e le sperimentazioni. Le motivazioni di questa frenata consistono nell'adozione generalizzata del cosiddetto principio di precauzione, nel timore di mettere a rischio i marchi di qualità, e nei vincoli imposti anche ai produttori dalla grande distribuzione, che ha dovuto assecondare la sensibilità dei consumatori».
Eppure, continua il docente bolognese, i vantaggi per l'agricoltura e per l'ambiente sarebbero concreti, dalla resistenza alle malattie all'aumento della produttività all'innovazione merceologica.
Addirittura anche la frutticoltura biologica potrebbe giovarsi di alcune biotecnologie, conclude Sansavini, grazie all'applicazione della cosiddetta cisgenesi. E' una pratica che si differenzia dalla transgenesi per il fatto che il nuovo gene inserito nella pianta da migliorare non è alieno, perché deriva da una pianta donatrice della stessa specie o genere. Questa affinità «potrebbe far superare il muro, più di tipo etico e ideologico che non scientifico, che impedisce l'adozione di questa trasformazione genica nella frutticoltura biologica. Se all'utilizzo di queste nuove tecnologie “leggere” fosse dato il via libera, se ne potrebbe avvantaggiare la difesa biologica, che ancora non dispone di biocìdi o di prodotti organici sufficientemente efficaci per proteggere la produzione».

domenica 8 novembre 2009

La fabbrica dell'oro

Nel mondo, ogni anno, muoiono milioni di persone, vittime della malaria.. I notiziari di questo non parlano… Nel mondo, ogni anno muoiono due milioni di bambini per diarrea che si potrebbe evitare con un semplice rimedio che costa 25 centesimi.. I notiziari di questo non parlano… Polmonite e molte altre malattie curabili con vaccini economici, provocano la morte di 10 milioni di persone ogni anno. I notiziari di questo non parlano… Ma quando comparve la famosa influenza dei polli… i notiziari mondiali si inondarono di notizie… un’epidemia e più pericolosa di tutte, una pandemia! Non si parlava d’altro, nonostante questa influenza causò la morte di 250 persone in 10 anni… 25 morti l’anno!! L’influenza comune, uccide ogni anno mezzo milione di persone nel mondo. … Mezzo milione contro 25. E quindi perché un così grande scandalo con l’influenza dei polli? Perché dietro questi polli c’era un “grande gallo”. La casa farmaceutica internazionale Roche con il suo famoso Tamiflu, vendette milioni di dosi ai paesi asiatici. Nonostante il vaccino fosse di dubbia efficacia, il governo britannico comprò 14 milioni di dosi a scopo preventivo per la sua popolazione. Con questa influenza, Roche e Relenza, ottennero milioni di dollari di lucro. Prima con i polli, adesso con i suini: e così adesso è iniziata la psicosi dell’inflluenza suina. E tutti i notiziari del mondo parlano di questo. E allora viene da chiedersi: se dietro l’influenza dei polli c’era un grande gallo, non sarà che dietro l’influenza suina ci sia un “grande porco?”.


sabato 7 novembre 2009

Contro gli abusi di potere




La privatizzazione dell'acqua è una delle aberrazioni di una civiltà che, monetizzando tutto, anche i beni primari che dovrebbero appartenere esclusiamente alla collettività, calpesta i principi più elementari del bene comune.


 





Colonna sonora di Pino Santoro "Nel ventre del tempo"

Quando sete di democrazia e privatizzazione dell'acqua si scontrano




mercoledì 4 novembre 2009

I panni sporchi dei Mille





....Massimo D'Azeglio, scrivendo al nipote Emanuele il 29 settembre 1860, mentre era ancora in corso quella che la stampa liberale già spacciava come un'epica impresa di un pugno di audaci, diceva che "quando si vede un regno di sei milioni ed un'armata di 100 mila uomini, vinti con la perdita di 8 morti e 18 storpiati, chi vuol capire capisca". L'accusa è grave anche se proviene da chi aveva scarsa simpatia per i metodi politici sin troppo disinvolti di Cavour. Ma come dubitare dei tre "galantuomini", le cui testimonianze costituiscono il fulcro del recente testo della Pellicciari? Poiché essi furono tutti fedelissimi del conte, quanto dicono appare per ciò stesso come oro colato. La Farina ne fu il braccio destro al punto di vantarsi nel suo epistolario di averlo visto "quasi tutti i giorni prima dell' alba", nel corso di una serie di "relazioni intime pur tenute segretissime dal' 56 al' 59". Egli, essendo stato messo alle costole di Garibaldi da Cavour, lo informa giornalmente degli scempi compiuti dai Mille, sottoponendogli un crescendo di episodi sufficienti da soli a polverizzare il mito da cui furono poi circondate le loro gesta. Non si comprende comunquecome La Farina osi gridare allo scandalo, dal momento che quale organizzatore della spedizione non poté ignorare che i suoi componenti erano (son parole di Garibaldi!) "tutti generalmente d'origine pessima e per lo più ladra; e tranne poche eccezioni con radici genealogiche nel letamaio della violenza e del delitto"....
continua