Ora siamo più tranquilli dopo il convegno al Castello sui campi da golf.
"Un campo da golf inquina l'ambiente circostante? Si certo. ma, in questo progetto ci saranno accorgimenti particolari per cui non ci sarà bisogno di grandi quantità di pesticidi perché, invece della solita erba dei prati inglesi, verrà utilizzata la "gramigna migliorata" (termine più soft per dire geneticamente modificata) che accetta, per essere irrigata, anche l'acqua salina. "
Che importanza ha se tra pesticidi, in modiche quantità, ed acqua salina, le falde acquifere, in una regione sitibonda, diventerebbero inutilizzabili dai coltivatori della zona perché la salinità e i veleni presenti non sono graditi alle colture autoctone? Senza dimenticare che la gramigna è altamente infestante e i terreni circostanti in pochi anni ne diventeranno ambita preda, a meno che i contadini si muniscano di quantità adeguate di diserbanti per arginarne l'avanzata. Siamo al classico effetto domino che non si sa dove finisce. Non credo che, tra le tante migliorie, gli è stato insegnato di non essere invadente e non disturbare i vicini.
Nulla di più semplice: "la gramigna è un alimento molto apprezzato dalle mucche" che provvederebbero a smaltirne l'eccesso.
Siamo alle "Bucoliche" di Virgilio con questi luoghi ameni e paradisiaci.
Immaginate il latte dal gusto salato?
Non è solo una battuta, poiché si sa che le ghiandole mammarie degli animali, ed in questo caso delle mucche, sono assorbitori di odori e sapori (e naturalmente di inquinanti come pesticidi e diserbanti) ed il latte si impregna del gusto di quello che viene ingerito. Per queste prerogative, come per il vino e l'olio, anche per il latte di di qualità, ci sono assaggiatori che ne distinguono il gusto, le caratteristiche e ne indicano la qualità.
La logica della speculazione, purtroppo, non prevede queste quisquiglie per cui dovremmo rassegnarci a dire addio a molti prodotti di qualità e a tanti sapori unici di cui è ricco il nostro territorio.
Infatti le mozzarelle buone o i derivati freschi del latte si mangiano tra giugno e settembre, quando i ruminanti mangiano il secco, che si è privato appunto di odori.
RispondiEliminaSe mangi una mozzarella in inverno semprechè i ruminanti pascolino davvero avvertirai profumi, tipo u trifuegghje è tipico.
un caro saluto continuate così, però sarebbe opportuno che tutti assieme si facesse un coordinamento unico.
rasmussen
forse non conoscete bene ma nella dieta dei bovini si usa anche il sale come integratori alimentari sotto forma di rotoli che il bovino "lecca" comunque se avete dei suggerimenti in merito, perchè non gli sottoponete, io penso che se qualcuno ha da dare dei consigli deve dargli e non essere sempre bastian contrario a qualsiasi iniziativa.
RispondiEliminaCaro #2 alcune delle proposte costruttive le ha anticipate Edmondo Bellanova sul Diavoletto. Come mai non si riesce a trovare mai finanziamenti per valorizzare quello che già abbiamo, mentre si spalancano le porte con lauti finanziamenti pubblici a chi vuol "landizzare" il nostro territorio, ricco e bello per le sue diversità? Che la dieta delle mucche preveda aggiunte di sale è risaputo ma quantità ulteriori unite a pesticidi (sempre in modiche quantità) non non fa sicuramente bene alla nostra salute. Quello che preoccupa maggiormente sono le falde acquifere da cui prelevano agricoltori che trattano coltivazioni autoctone e biologiche. I bastian contrari sono altri che non sono mai d'accordo sulla ricchezza della nostra biodiversità e propongono cose che il nostro territorio non richiede.
RispondiEliminaLa gramigna è ottima anche come figura retorica per qualificare chi propone soluzioni ambientali così distanti dalla realtà dei luoghi e dalla realtà tout court, pensare poi che con iniziative simili si creino posti di lavoro autoctoni è pura fantasia.
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