Con la paziente regia di Mimmo Turrisi, la commedia andrà in scena al Teatro Comunale di Ceglie Messapica, il 19 e 20 gennaio, in collaborazione con gli attori Pino Santoro, Tonia Lodedo, Mimmo Turrisi, Paola Caliandro, Cataldo Suma, Onofrio Tanzarella, Cosimo Caliandro, Antonella Lanzillotti, Antonella Suma, Isa Vitale e Emilio Cito. Aiuto regista Pasquale Altavilla ed al casting Antonella Dipresa Per la prenotazione dei posti a sedere si può contattare la Chiesa Madre M.SS.Assunta: mattino dalle ore 10.30 alle 11. 30, pomeriggio dalle 17.00 alle 19.00 Il ricavato delle due serate ritorna per intero alla comunità tramite le opere di carità della parrocchia."
domenica 13 gennaio 2019
Ci vediamo a teatro
Con la paziente regia di Mimmo Turrisi, la commedia andrà in scena al Teatro Comunale di Ceglie Messapica, il 19 e 20 gennaio, in collaborazione con gli attori Pino Santoro, Tonia Lodedo, Mimmo Turrisi, Paola Caliandro, Cataldo Suma, Onofrio Tanzarella, Cosimo Caliandro, Antonella Lanzillotti, Antonella Suma, Isa Vitale e Emilio Cito. Aiuto regista Pasquale Altavilla ed al casting Antonella Dipresa Per la prenotazione dei posti a sedere si può contattare la Chiesa Madre M.SS.Assunta: mattino dalle ore 10.30 alle 11. 30, pomeriggio dalle 17.00 alle 19.00 Il ricavato delle due serate ritorna per intero alla comunità tramite le opere di carità della parrocchia."
venerdì 8 giugno 2018
martedì 9 gennaio 2018
Donna Chiarina pronto soccorso
«Sono nove gli anni di attività teatrale per il G.T.A. M. SS. Assunta di
Ceglie Messapica con la commedia «Donna Chiarina pronto soccorso» che
va in scena il 13 e 14 gennaio al Teatro Comunale di Ceglie Messapica.
Una realtà ormai consolidata sul territorio che continua a portare in
teatro e non solo, commedie brillanti in vernacolo cegliese con molto
successo. Il gruppo si ispira ad autori dell’area napoletana del calibro
di Eduardo Scarpetta, Oreste de Santis, Massimo Canzano e quest’anno
Gaetano di Maio.
Molti sono gli attori che si sono alternati in questi anni prima di arrivare al cast che interessa la commedia di quest’anno: Tonia Lodedo, Pino Santoro, Mimmo Turrisi, Isa Vitale, Paola Caliandro, Antonella Lanzillotti, Onofrio Tanzarella, Cosimo Caliandro, Pietro Liuzzi, Vincenzo Ruggiero, Antonella Suma, Cataldo Suma. La regia è affidata a Mimmo Turrisi mentre la scenografia a Pino Santoro. Assistenti alla regia Giuseppe Marseglia e Federico Lorusso. Suggeritore Giuseppe Lodedo.
Davvero stimolante ricercare e far rivivere, anche se per poche ore, termini di un dialetto tradizionale che, purtroppo, va scemando sempre più fino a confondersi con la lingua nazionale.
L’attività del Gruppo non è a scopo di lucro e l’intero ricavato delle due serate sarà devoluto alle opere di carità della Parrocchia della Chiesa Madre M. SS. Assunta.
Molte sono state le collaborazioni, in questi anni di attività, con associazioni onlus che operano sul territorio cegliese: Associazione Gioia, Unitalsi, Parrocchia di san Rocco, Lions Club, Centro Anziani ed altri ancora.»
Molti sono gli attori che si sono alternati in questi anni prima di arrivare al cast che interessa la commedia di quest’anno: Tonia Lodedo, Pino Santoro, Mimmo Turrisi, Isa Vitale, Paola Caliandro, Antonella Lanzillotti, Onofrio Tanzarella, Cosimo Caliandro, Pietro Liuzzi, Vincenzo Ruggiero, Antonella Suma, Cataldo Suma. La regia è affidata a Mimmo Turrisi mentre la scenografia a Pino Santoro. Assistenti alla regia Giuseppe Marseglia e Federico Lorusso. Suggeritore Giuseppe Lodedo.
Davvero stimolante ricercare e far rivivere, anche se per poche ore, termini di un dialetto tradizionale che, purtroppo, va scemando sempre più fino a confondersi con la lingua nazionale.
L’attività del Gruppo non è a scopo di lucro e l’intero ricavato delle due serate sarà devoluto alle opere di carità della Parrocchia della Chiesa Madre M. SS. Assunta.
Molte sono state le collaborazioni, in questi anni di attività, con associazioni onlus che operano sul territorio cegliese: Associazione Gioia, Unitalsi, Parrocchia di san Rocco, Lions Club, Centro Anziani ed altri ancora.»
mercoledì 2 agosto 2017
Ritorna cronache e cronachette
COMUNICATO STAMPA
Presentazione annuario 2016 di “Cronache e cronahette”
Anche quest’anno “Cronache e cronachette” di Stefano Menga
ritorna con l’annuario cartaceo che racchiuderà la maggior parte delle
pagine web che, nell’anno 2016, hanno fatto bella mostra di sé
nell’omonimo blog.
L’evento di presentazione è previsto per martedì 8 (ore 20.00), presso il Museo Archeologico (MAAC) di Ceglie Messapica.
Per l’occasione, oltre all’autore Menga, interverranno il sindaco di Ceglie Messapica Luigi Caroli, il sindaco di Novedrate Serafino Grassi, la nota scrittrice tedesca Simone Buchholz e lo chef stellato Antonella Ricci.
L’evento sarà moderato dalla giornalista Agata Scarafilo, corrispondente de “La Gazzetta del Mezzogiorno” e autrice di contributi professionali per diversi periodici nazionali.
In
collegamento con il tema, l’iniziativa offrirà spunti di riflessione
per parlare non solo di ”Comunicazione”, ma anche di “Promozione del
territorio” attraverso la presenza e gli interventi di chi, a vario
titolo, ha gli strumenti o ha già percorso itinerari che hanno dato
visibilità a stupende realtà territoriali, come lo è Ceglie Messapica.
Infatti, la tedesca Simone Buchholz
ha più volte realizzato degli interessanti servizi giornalistici su
Ceglie Messapica e i paesi limitrofi, che hanno avuto una diffusione
oltre che in Germania anche in Francia, in Svizzera e in Austria. È
autrice, inoltre, di numerosi libri di successo che sono stati tradotti
anche in italiano e in altre lingue europee.
Attraverso la gastronomia Antonella Ricci,
poi, non manca di rappresentare magnificamente Ceglie Messapica. Oltre
alla sua bravura ai fornelli la Ricci può contare su numerose
partecipazioni ad eventi televisivi nazionali di successo (“La prova del cuoco” e “Cena di mezzanotte”).
Insomma,
un evento ricco di presenze importanti che arricchiranno una serata di
lancio dell’annuario di “Cronache e cronachette” di Stefano Menga che, come si ricorderà, è altresì autore oltre che delle 5 precedenti edizioni degli annuari, anche di due importanti pubblicazioni: “Cronaca di un atto d’amore” e “Monsignor Giovanni Turrisi – Cenni storici e fotografici sulla sua vita e sulla chiesa di San Lorenzo da Brindisi”.
sabato 3 giugno 2017
Pino Santoro e la festa di S. Antonio
La
mia collaborazione con la parrocchia M. SS. Assunta continua da anni.
Tre copertine di depliant da me realizzate per i festeggiamenti in
onore di sant'Antonio di Padova 2001, 2002, 2003.
venerdì 20 gennaio 2017
Na vecchjie sobb’a na specchjie
Na vecchjie sobb’a na specchjie (Prima parte)
Na vecchjie sobb’a na specchjie (Prima parte)
Frugando nei ricordi ho ritrovato questa
simpatica storiella, in dialetto cegliese, con la quale, bambini, ci
intratteneva il nonno nelle sere buie, alla luce fioca del lume o della
fiamma del focolare o, d’estate in campagna, con la straordinaria
coreografia della luna piena.
I primi versi venivano raccontati in rima ed io ho voluto completarne il resto, lasciando integro il contenuto. Trovandomi di fronte alla difficoltà di scrivere una lingua di tradizione parlata, ho preso come punto di riferimento il poeta Pietro Gatti, ormai ufficialmente riconosciuto, con nostro grande orgoglio, come il simbolo del dialetto cegliese.
I primi versi venivano raccontati in rima ed io ho voluto completarne il resto, lasciando integro il contenuto. Trovandomi di fronte alla difficoltà di scrivere una lingua di tradizione parlata, ho preso come punto di riferimento il poeta Pietro Gatti, ormai ufficialmente riconosciuto, con nostro grande orgoglio, come il simbolo del dialetto cegliese.
Na vecchjie sobb’a na specchjie
Na vote stave de ciendanne na vecchjes’ere assittate sobb’a nna specchje
nu misse de fafe se ste muzzucave
jind’a pegnate ngate a sere le cusciunave.
O iaprì de na cosche de fafe c’u cuzzalure
se ne sci vulò bellu grossu nu fafalure
p’u bruttu sbande de sta vecchje
ve spicce a fafe jnd’a specchje.
Ere sere andrignulate se ste retrave
d’assè tiembe all’umete ste jannave
quann nu bellu sold sci jacchiò
i totta quande se ne presciò.
“Ci u pessce ji mu me ccatte
cu lli spine a nganne ji vo sccatte.”
Manghe a carne jedd vosse
ca a nganne o gnotte accappe l’osse.
Se sci ccattò sobb ‘o marcate do ziaredde
se ssettò a’nderr sobb’a scaledde
de dd’annande angunune avà passà
ca jedd se vole marite pigghjà.
Bona vespr cumbà ciucce
lassele a’nderr cudu restucce.
Uejiemmà cummà vecchjaredde
cce sso bell scte ziaredde
ji me ssett nu picche a’qquà
cce ne disce ne ma spusà?
Ie sonte nu picca spilose
come le disce tu le cose?
Na vecchjie sobb’a na specchjie (prima parte)
Una vecchia sulla specchia
C’era una volta una vecchia di cent’annisi era seduta su una specchia
una porzione di fave sgusciava
nella pignatta verso sera le cucinava.
Nell’aprire un pezzo di fava col coltello
se ne volò un tonchio bello grosso
per la grande paura di questa vecchia
la fava finì nella specchia.
Era sera, intirizzita se ne tornava
da molto tempo all’umido cercava
quando una bella moneta trovò
e tutta quanta si rallegrò.
“Se il pesce ora io mi compro
con le spine in gola posso schiattare.
Neanche la carne lei volle
perché in gola nell’inghiottire si blocca l’osso.
Comprò al mercato alcuni ornamenti
sedette in terra sulla scala
di là qualcuno doveva passare
perché lei voleva prendere marito.
Buon pomeriggio compare asino
lasciala per terra quella paglia.
Accidenti comare vecchietta
come sono belli questi ornamenti
io mi siedo un po’ qua
che ne dici ci sposiamo?
Io sono un poco curiosa
come le dici tu le cose?
Na vecchjie sobb’a na specchjie (prima parte)
fonte
Salento e gli antichi echi della tarantella
Salento e gli antichi echi della tarantella
Vissuto ai nostri giorni come momento folcloristico, di semplice
divertimento e ridotta dal consumismo ad intrattenimento turistico, la
tarantella, da sempre avvolta da un alone magico-religioso. Comune a
tutto il territorio del Salento, ha origini antichissime ma, come tutte
le tradizioni orali, si perde nell’incertezza del tempo, dopo aver
subito metamorfosi profonde nella forma e nel significato.
I più antichi accenni che si conoscano, risalgono al XIV secolo ma la
tarantella (tarantismo o malattia della danza) era ben radicata nel
costume popolare perché fosse nata da poco.
Sicuramente di origini antichissime ha molte affinità con la cultura orfico-pitagorica che impregnò tutta l’area Magnogreca ed in particolar modo la città simbolo di tale cultura, Taranto, che non a caso da il nome al tarantismo ed alla stessa tarantella che ne è una sua derivazione.
Osservando bene le caratteristiche della danza, specie nella forma della tarantata, si può, a ragione, supporre che derivi da antichi riti preellenici portati in Grecia da flussi migratori di popolazioni orientali.
Sicuramente di origini antichissime ha molte affinità con la cultura orfico-pitagorica che impregnò tutta l’area Magnogreca ed in particolar modo la città simbolo di tale cultura, Taranto, che non a caso da il nome al tarantismo ed alla stessa tarantella che ne è una sua derivazione.
Osservando bene le caratteristiche della danza, specie nella forma della tarantata, si può, a ragione, supporre che derivi da antichi riti preellenici portati in Grecia da flussi migratori di popolazioni orientali.
Questa danza popolare è quasi esclusivamente di uso popolare,
appartenente ad ambienti contadini, e pare abbia acquisito la sua
caratteristica a Taranto nel periodo della Magna Grecia. Stando al
periodo in cui il tarantismo è approdato e si è sviluppato nel nostro
territorio trarrebbe le sue origini da quelle teorie che elaborò la
scuola Pitagorica che si riformò nel capoluogo ionico dopo che Pitagora
(Samo 580/570-Metaponto 497 a.c.) si ritirò da Crotone a Metaponto,
costretto da una congiura.
Queste teorie che i filosofi tarantini Archita, Aristosseno e Clinia
diffusero ed elaborarono ulteriormente, sostenute dal fatto che essi
furono non solo dei teorici promulgatori della qualità risanatrice della
musica ma sperimentavano anche con la pratica tali teorie, dichiaravano
la musica elemento vivificante dell’essere umano ed equilibratore
cosmico nel rapporto Amore–Anima-Armonia.
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