Qua sotto un documento inviato dai Cegliesi che vivono a Varese e Milano. Hanno inviato alla stampa anche le firme autenticate.
A proposito della scoperta delle tombe messapiche presso l’Opera Don Guanella in Ceglie Messapica
Alcuni giorni orsono
abbiamo avuto il piacere di apprendere la notizia riguardante
un’ennesimo ritrovamento di tombe risalenti al periodo messapico, II/III
sec. a. C., durante i lavori di escavazione per la costruzione di una
nuova chiesa, nei pressi dell’Opera Don Guanella a Ceglie Messapica.
Ad un primo scontato sussulto di gioia ha fatto seguito un momento di
riflessione, al fine di comprendere le eventuali motivazioni che hanno
causato il ritardo nel darne comunicazione, ritardo che ha di fatto
accompagnato questi nuovi ritrovamenti. A giudicare da quanto riportato
da Affari Italiani, il quotidiano milanese online del nostro
concittadino direttore Angelo Perrino, pare che la scoperta sia di
eccezionale portata, perché potremmo trovarci di fronte ad una vera e
propria necropoli, per la quale occorrerebbe proseguire con gli scavi.
Quello che ci chiediamo è
perché la notizia sia stata data con rimarchevole ritardo e perché sia
stato concesso a poche persone il privilegio di vivere la sensazionale
scoperta. Non sappiamo se tutto sia avvenuto nel pieno rispetto della
normativa vigente e se ci si è guardati bene di tenere lontani gli
organi d’informazione, cosa che invece vorremmo approfondire. Una cosa è
certa se non ci fossero stati “anticorpi” credo che ora non saremmo qui
a parlarne, ma in questa Italia, fatta di fiumane di furbi, quel
ritardo fa nascere non poche perplessità, specialmente in chi, cegliese
di nascita, vive lontano dalla sua città d’origine e non ha avuto la
fortuna di vivere più da vicino, anche solo i giorni che hanno fatto
seguito alla sensazionale scoperta, il “fortunato” evento. Gli
anticorpi?, credo che a Ceglie dovremmo esserne pieni dalla testa fino
ai piedi, perché, come si diceva prima, qui ci troviamo di fronte
all’ennesimo ritrovamento, che in non poche occasioni è stato segretato.
Come conseguenza le tombe saranno state verosimilmente spogliate dei
contenuti o, nella migliore delle ipotesi, subito ricoperte per sempre,
in ambo i casi con grave danno al patrimonio storico archeologico della
comunità cegliese. Dalle notizie apprese sembra questa volta di non
ripercorrere le stesse situazioni, tuttavia i dubbi restano. Ma basta
guardare quello che è successo per altre testimonianze archeologiche,
pensiamo alle specchie, ai paretoni, alle cerchia di mura megalitiche
che fortificavano l’antica città messapica. Si parla addirittura di
tratti di mura fatti sparire in tempi recenti, perché non parliamo dei
secoli passati, quando cioè forse mancava la sensibilità di oggi e
quando ricorrere ai massi di pietra di quei siti archeologici lo si è
fatto quasi sicuramente per necessità, per consentirsi la costruzione di
un tetto sotto cui ripararsi. Parlare poi di vasellame, di monete di
bronzo o di altri reperti archeologici di età messapica, è parlare di un
patrimonio per buona parte svanito, quando invece poteva essere
raccolto e messo in mostra presso il Centro di Documentazione
Archeologica cegliese, che è nostra speranza possa cambiare veste il
prima possibile per evolvere verso un vero e proprio Museo Archeologico,
quale vero scrigno in cui custodire i tesori dei nostri antichi
antenati messapi.
Ciò premesso, sabato 13
giugno appena trascorso, un numeroso gruppo di amici cegliesi e loro
famigliari ed amici, residenti nelle città di Varese e Milano e relative
province, si è dato appuntamento presso un ristorante dell’ippodromo di
Varese, per festeggiare una ricorrenza speciale di una persona
intervenuta, un’occasione che si è dimostrata proficua per affrontare la
questione relativa al ritrovamento delle tombe messapiche succitate e
decidere di far sentire la propria voce. Il gruppo, di cui verranno
riportate in allegato le proprie generalità, ha deciso con fermezza di
chiedere che:
-
vengano sospesi i lavori di costruzione della nuova chiesa, sino ad accertamento o meno della presenza di una necropoli nella porzione di terreno cantierizzato per la costruzione di una nuova chiesa e in quello ad esso attiguo;
-
in caso di accertamento della presenza di una necropoli, ripensare la costruzione della nuova chiesa in un altro punto, nel cui sottosuolo sia stata accertata scientificamente la non presenza di qualsivoglia reperto archeologico.
L’esigenza ineludibile
che venga ispezionato, con le tecniche di ricerca archeologica più
aggiornate, palmo dopo palmo tutto il territorio, in cui insiste il
complesso dell’Opera Don Guanella, è dettata dalla considerazione che
già nel passato recente e meno recente, lungo tutta la circumvallazione
sud est, su cui incombe l’Opera Don Guanella, altre numerose tombe
dell’epoca messapica siano state rinvenute, motivo per il quale potrebbe
dimostrarsi verosimile l’ipotesi riguardante la presenza di una vasta
necropoli, così come riportato da Affari Italiani, con tutte le
preziosità di cui è stato fatto cenno.
Lo stesso gruppo di persone chiede altresì che:
-
vengano portate avanti tutte le procedure opportune, al fine di riconsegnare alla struttura museale di Ceglie Messapica, dopo opportuno riconoscimento e catalogazione, tutti i reperti archeologici relativi alle due tombe appena rinvenute ed in quelle eventualmente da rinvenire nel prossimo futuro;
-
Vengano portate avanti tutte le procedure per il definitivo ritorno di tutti i reperti archeologici esposti nei vari musei delle tre province del tacco di Puglia;
-
Venga effettuata una copia fedele del famoso vaso messapico appartenuto ad Adolf Hitler, considerato la quasi certa impossibilità di una eventuale restituzione alla nostra comunità, e considerato che un’opportuna pubblicità conferirebbe al vaso copia, da esporre nel Centro di Documentazione Archeologia di Ceglie, un inedito forte potenziale attrattivo verso il movimento turistico.
Ricordiamo con vero
rammarico, almeno per quel che ci è dato sapere, che mai sin ad ora un
programma di ricerca archeologica sistematica sia stato portato avanti,
nel territorio della città di Ceglie, lasciando che il rinvenimento di
eventuali siti archeologici avvenisse del tutto casualmente, come in
questo ultimo caso, durante i lavori di escavazione edilizia, con tutti i
rischi legati proprio alla casualità, che spesso hanno portato lontano
dalla città messapica una quantità imprecisata di reperti archeologici o
la copertura immediata di eventuali tombe rinvenute, per fuggire il
rischio di vedersi fermare il cantiere.
In questa ottica, nel
corso dei decenni interi nuovi quartieri sono stati edificati nella
nostra città, cancellando di fatto e forse per sempre la possibilità di
ritrovamento di potenziali siti archeologici. Per tutte queste
motivazioni, auspichiamo una seria volontà da parte della nuova
amministrazione della città di Ceglie Messapica di realizzare una
mappatura di tutti i siti archeologici sin ora scoperti, al fine di
poter identificare eventuali necropoli ad alto interesse
storico-archeologico, ancora esistenti e ancora accessibili ad eventuali
operazioni di ricerca archeologica sistematica.
Auspichiamo pure che
nuove intercettazioni di fondi comunitari e regionali vengano
concretizzate, per consentire nuovi futuri importanti interventi, a
favore della struttura che racchiude il Centro di Documentazione
Archeologica locale, perché possa sempre più consolidarsi come vero
Museo Archeologico, da mettere a disposizione di tutta la città, degli
studiosi e soprattutto a favore del movimento turistico, di cui tanto
dimostra di aver bisogno la nostra amata città di Ceglie Messapica. Un
salto di qualità della struttura museale vorremmo passasse anche
attraverso l’arricchimento professionale degli operatori in essa
presenti che, a giudicare dalla nostra esperienza, si è sin ora
dimostrata non sempre all’altezza di rispondere adeguatamente alle
domande dei visitatori, relative alla storia e ai reperti archeologici
messapici esposti.
L’amore e l’attaccamento
notevole dei cegliesi che vivono lontano dalla loro città d’origine,
possiamo testimoniare, raggiunge spesso livelli impensabili, certo al di
sopra di ogni sospetto. E’ con queste convinzioni che la nostra
presente azione viene ufficialmente consegnata alla città di Ceglie,
agli organi di diffusione mediatica, ma soprattutto alla nuova Giunta
Municipale, alla quale auguriamo un assai proficuo lavoro per questo
nuovo quinquennio. Ma è lo stesso augurio che esprimiamo a favore di
tutte le forze di opposizione presenti nell’Amministrazione locale,
consapevoli che i risultati di una buona amministrazione siano
condizionati anche da un positivo lavoro delle forze di opposizione.
Nel ringraziare vivamente per la cortese attenzione, esprimiamo a tutti un caloroso ed affettuoso saluto.
Varese, 16 giugno 2015
Per un gruppo di cegliesi residenti a Varese e Milano
Vito Elia
P.S.: un ringraziamento particolare ai giornalisti e blogger cegliesi che volessero cortesemente effettuarne pubblicazione.
A seguire le generalità
di tutti i componenti il gruppo dei cegliesi, loro famigliari ed amici, a
cui stanno molto a cuore le sorti dell’antica gloriosa città di Ceglie
Messapica.
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